Il lungo periodo che abbiamo trascorso nelle nostre case, forzatamente separati dalle tante opere che normalmente ci circondano, ed insieme l’esigenza di evitare i luoghi affollati più facilmente esposti al diffondersi del contagio ci costringeranno probabilmente a progettare mete diverse per le nostre vacanze. Questo può essere difficile o impossibile in alcuni luoghi, ma è facile se ci troviamo a Fiesole, a Firenze, alla pensione Bencistà.
Come da tradizione gli ospiti di Bencistà hanno sempre usufruito e apprezzato moltissimo degli appunti e i consigli sui vari luoghi da visitare che abbiamo fornito ritagliandoci poi degli spazi serali per discutere e commentare insieme le impressioni ricevute. Con questo lavoro che qui vi presentiamo non vogliamo sostituirci minimamente alle guide professionali, ma vogliamo incoraggiare i nostri futuri sperabili clienti a approfittare della nostra fortunata e ricca esperienza.
A Firenze abbiamo tre zone limitrofe di interesse artistico e paesaggistico: il Casentino, il Mugello e il Chianti.
Casentino

E’ questo un luogo veramente speciale per i suoi grandi boschi, per la quiete che vi regna, per il misticismo che ispirano i suoi famosi conventi. Proponiamo in Casentino tre gite:
Bibbiena - La Verna
Troviamo subito Bibbiena. Questo è un grosso paese, forse di origine etrusca, che conserva ancora il suo aspetto medievale. Possiamo ammirare qui:
- La chiesa quattrocentesca di san Lorenzo
- Il cinquecentesco palazzo Dovizi, dove nacque il cardinale Bernardo Dovizi detto ‘il Bibbiena’, autore della commedia ‘la Calandra’. L’importanza di quest’opera è notevole perché rivoluzionò i canoni del teatro del ‘500. E’ una commedia in 5 atti ‘in prosa, non in versi, moderna, non antiqua, volgare, non latina’ come la definisce il Vasari. Con questa opera il Bibbiena si distacca dalla tradizione classica, ispirata a Plauto e Terenzio, per avvicinarsi alla novellistica medievale.

Appagati i nostri desideri di cultura e di arte, ricerchiamo ora la natura. Una strada tranquilla che costeggia la foresta ci conduce a La Verna.
Possiamo ammirare qui:
- Il convento di san Francesco
- L’annunciazione di Andrea della Robbia nella chiesa di Santa Maria degli Angeli
- Il bellissimo portico tardo rinascimentale della basilica.
Tutto intorno una natura rigogliosa, una fitta foresta che ci conduce in cima alla collina fino al ‘La Penna’, un luogo speciale che offre una vista splendida fino al mare.
Poppi – Camaldoli

La seconda passeggiata in Casentino ci conduce a Poppi e Camaldoli.
Poppi è un paese grande, che conserva però quasi intatta la sua atmosfera tranquilla e antica.
Per la sua posizione strategica e per essere stato da sempre il dominio della potente famiglia Guidi, Poppi ebbe sempre una posizione predominante della quale conserva importanti cimeli culturali ed artistici nel Castello dei conti Guidi.
Possiamo ammirare all’interno del castello:
- La biblioteca Bigliana del XIII secolo, ricca di importanti testi antichi
- Gli affreschi di Taddeo Gaddi nella cappella
- Il bel salone che dà accesso alla torre.
Intorno al paese la natura offre bellissimi spazi piani lungo le sponde del fiume Arno e grandi spazi erbosi ombreggiati dai salici.
I boschi invece si trovano a Camaldoli. E’ questo un convento benedettino fondato da San Romualdo nel 1024.
Il luogo offre visite interessanti al santo eremo, al monastero, alla farmacia e una sosta riposante nei magnifici boschi intorno.
Camaldoli è un centro socialmente molto vivace, da sempre attivo nello svolgere funzioni di collegamento tra tradizioni monastiche di oriente e di occidente.
Stia - Parco delle foreste casentinesi
La terza passeggiata ci conduce a Stia, al castello di Porciano, al santuario di Santa Maria delle Grazie, al Centro-Zoo delle foreste casentinesi.
Stia era in origine un villaggio importante per la sua posizione strategica sulla ‘Via Maio’, che collegava il Casentino al Mugello. Fu famosa per la produzione di un panno di lana speciale che ancora oggi si può vedere e acquistare. Con questo panno si confezionavano i cappotti ornati di colletto di pelliccia di volpe che erano l’uniforme d’obbligo degli eleganti maschi fiorentini.

Il vicino castello di Porciano ospita il Museo della tradizione contadina, ma offre anche l’esempio di una dimora nobile che era nello stesso tempo un presidio fortificato.
Il Santuario di Santa Maria delle Grazie è noto per l’apparizione della Madonna il 20 maggio 1428 a Monna Giovanna, una popolana del luogo. Già proprietà dell’ospedale di Santa Maria Nuova, nel 1709 venne acquistato dai vallombrosani. La chiesa è un elegante edificio di architettura rinascimentale fiorentina. Nell’interno a una sola navata possiamo vedere:
- Una tavola a fondo oro di Lorenzo di Niccolò fiorentino
- Due grandi tavole robbiane di Andrea della Robbia e Giovanni della Robbia.
Il santuario è circondato da una grande foresta che crea un’atmosfera quieta e fuori dal tempo.
Per appagare il nostro desiderio di spettacoli naturali non dimentichiamo infine una visita allo zoo situato nel parco-zoo delle foreste casentinesi. Uno spettacolo indimenticabile è assistere al volo libero dei rapaci, ogni sabato e domenica alle 15.30 previa riservazione al numero 0575-504541.
Tornando si può sostare a Chiusi della Verna e visitare la podesteria Buonarroti, tel 0575599357 (www.michelangelo.it).